Il 20 maggio è stato dichiarato dalle Nazioni Unite la giornata mondiale dell’ape. Insetto straordinario, tra i più laboriosi e utili al pianeta.
Api e ecologica
Le api sono maestre del rispetto ambientale da milioni di anni. In natura svolgono un servizio fondamentale: le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta. La scomparsa delle api (e di altri impollinatori, quali farfalle, coccinelle, ragni…) avrebbe conseguenze nefaste a diversi livelli: dalla diminuzione della disponibilità di cibo alla perdita di diversità biologica, fino alla modifica di habitat naturali con impatti anche di tipo geologico (alluvioni e frane).
Le api hanno poi un altro ruolo importante: sono un efficace bioindicatore dello stato di salute dell’ambiente. Spostandosi in un ambiente abbastanza vasto e comportandosi come vere e proprie esploratrici del territorio, sono in grado di dare indicazioni sulla presenza o meno di sostanze inquinanti in un’area specifica e più in generale delle condizioni di salute dell’ambiente.
Un sistema perfetto
Ogni apiario è mediamente costituito da 50.000 individui, con la presenza di un’ape regina che deposita circa 2000 uova al giorno e le restanti api che si impegnano in attività ben definite: dalla pulizia dei favi al benessere dell’ape regina, dalla costruzione delle cellette al bottinamento del nettare e del polline dai fiori. Ogni ape ha quindi un ruolo finalizzato alla gestione ottimale dell'apiario e al bene della collettività. In Europa ci sono almeno 600.000 apicoltori, che gestiscono 17 milioni di alveari e producono circa 250.000 tonnellate di miele l’anno.
Le api sono tra i più efficienti insetti impollinatori e, grazie al sodalizio perfetto con le piante, garantiscono la produzione di frutti, di varietà e di semi di qualità. In questo modo si fanno custodi e garanti naturali della sicurezza alimentare.
Proteggiamo le api
L'impiego massiccio di pesticidi, i cambiamenti di uso del suolo, l’adozione di sistemi di produzione intensivi e non ultimo i cambiamenti climatici (che favoriscono l’arrivo di patogeni e nuovi insetti, oltre alla modifica dei tempi delle fioriture) sono tra le più evidenti cause del declino delle api. In campo agricolo, per tutelare la loro presenza, è essenziale diffondere un approccio agro-ecologico e adottare accorgimenti importanti quali la permanenza di fiori e specie vegetali, fonti di nutrimento per tutto l’anno, attraverso le fioriture scalari nel corso delle stagioni.
È questo un impegno che si ritrova sui campi di Le Stagioni d’Italia, dove la laboriosità delle api permette di proporre il miele Millefiori e il miele mono-floreale di Erba Medica.