La Giornata mondiale della biodiversità è una festività che si celebra ogni anno il 22 maggio, e si dedica alla difesa e alla tutela della biodiversità.
Il termine biodiversità indica l’insieme di piante, animali e microrganismi che vivono e interagiscono in un ecosistema. L’agricoltura comporta di fatto una semplificazione nella struttura dell’ambiente su vaste aree, poiché limita la coltivazione ad un numero esiguo di specie vegetali e l’allevamento a poche razze di animali domestici. Eppure, la biodiversità nel campo coltivato è una risorsa di cui gli agricoltori non possono fare a meno, dal momento che offre una pluralità di servizi ecosistemici che migliorano la resilienza, che è la capacità di risposta dell’agroecosistema nei confronti di eventi perturbanti, ad esempio le infestazioni dei parassiti oppure lo sviluppo di malattie batteriche e fungine.
Rotazioni colturali
Ogni pianta in campo assolve a dei compiti ben precisi. Per questo motivo i coltivatori reputano fondamentale la successione di colture diverse per la difesa delle produzioni. Le rotazioni colturali assolvono proprio a questo compito: contribuiscono a ridurre il rischio che determinate malattie e parassiti possano attaccare le colture. Le leguminose, ad esempio, accrescono nel suolo la dotazione in azoto, che è indispensabile per l’accrescimento vegetativo delle piante. I cereali traggono un grande beneficio da questo avvicendamento, perché molto esigenti di azoto. Un altro esempio ce lo forniscono le brassicacee (cavoli, rucola, senape, etc) che, molto spesso, sono utilizzate per preservare i suoli dall’attacco di insetti patogeni.
Variabilità all’interno di una specie
Numerose varietà di una stessa specie si sono diversificate, per fenomeni sia di adattamento ambientale che di selezione operata dall’uomo. La diversità intraspecifica rappresenta una ricchezza per l’agricoltore permettendo di individuare, all’interno di una specie, varietà resistenti ad una malattia oppure portatrici di contributi favorevoli, come la produttività o plus qualitativi al prodotto. È evidente come sia necessario proteggere la diversità genetica in agricoltura, non solo per garantire le produzioni, ma prima di tutto per tutelare il benessere di tutti gli organismi viventi. Un esempio concreto di tutela e valorizzazione è quello Senatore Cappelli. L'antica varietà di frumento duro, selezionata nella prima metà del Novecento, è tornata in auge grazie alla sua capacità di crescere anche in ambienti marginali e di garantire la produzione di pasta e pane dalle eccellenti proprietà nutrizionali. Le rese ottenute per unità di superficie sono inferiori rispetto a quelle date dalle varietà moderne, ma la materia prima che se ne ricava è di eccelsa qualità ed è molto ricercata per la sua elevata digeribilità e oggi "Le Stagioni d’Italia" coltiva, produce e propone al consumatore la sua Pasta Senatore Cappelli proveniente da una filiera 100% italiana.