Lo studio della Fondazione Policlinico Gemelli su Senatore Varietà Cappelli
Per cinque mesi al campione di pazienti è stato richiesto di consumare 100 grammi di pasta al giorno contenuta in confezioni identiche che non permettevano di riconoscerne la tipologia e i risultati sono sorprendenti. Per leggere la ricerca in italiano clicca qui
Una ricerca approfondita, dal rilevante valore scientifico, è stata realizzata dall’equipe gastroenterologica della Fondazione Gemelli e gli esiti dello studio, che tra gli obiettivi aveva la comparazione degli effetti della varietà di grano Cappelli con quelli di un prodotto di grano standard di tipo industriale disponibile in commercio, sono stati davvero sorprendenti. Nel corso di un periodo-finestra della durata di tre mesi sono state fatte numerosissime analisi mirate su un numero indicativo di pazienti che precedentemente si erano rivolti al Centro Malattie dell’apparato digerente del noto Policlinico romano.
La quasi totalità del campione esaminato presentava disturbi gastrointestinali per lo più provocati dal consumo di specifici alimenti presenti oggi nelle diete alimentari e tra questi i più comuni sono risultate le allergie alimentari, l’intolleranza al lattosio e altri disturbi legati alla presenza del glutine.
La spiccata sensibilità al glutine infatti, anche in assenza di vera e propria celiachia, è sempre di più diffusa e si presenta come una sindrome complessa, caratterizzata dall’insorgenza di sintomi intestinali ed extra-intestinali legati strettamente al consumo di cibi contenenti glutine in soggetti nei quali la stessa celiachia e l’allergia al grano sono state escluse da un esame specifico. Tutti i soggetti, subito dopo un’adeguata visita medica e nutrizionale, hanno ricevuto un piano alimentare da adottare nelle due settimane successive, in maniera casuale: un gruppo dei pazienti ha seguito una dieta con pasta ottenuta dal Senatore Varietà Cappelli, mentre l’altro gruppo ne ha seguito una dieta con pasta di semola commerciale industriale standard.
Ai pazienti era richiesto di consumare una quantità di 100 grammi di pasta al giorno contenuta in confezioni identiche che non permettevano di riconoscerne la tipologia.
Dopo questo primo periodo di sperimentazione entrambi i campioni di pazienti sono tornati ad un’alimentazione senza glutine per un periodo di sospensione di due settimane quindi ognuno di loro si è trasferito all’altro gruppo di trattamento per altre due settimane, in modalità alternata.
Ma veniamo alle ragioni primarie per cui gli esiti sperimentali della ricerca della Fondazione Gemelli sorprende maggiormente ovvero quelle che si evidenziano all’esame effettuato al termine dello studio quando i pazienti hanno mostrato chiaramente valori più bassi dei loro sintomi gastrointestinali ed extra-intestinali proprio dopo aver mangiato la varietà di frumento Cappelli.