Questa Terra è la tua Terra. La necessaria accelerazione per la transizione agroecologica.
L'intervento umano ha profondamente modificato le condizioni ambientali della Terra. Il rapporto tra specie umana e sistemi naturali è sbilanciato, tanto che la comunità scientifica propone di definire l’attuale periodo geologico Antropocene. A livello mondiale abbiamo alterato il 75% degli ambienti naturali degli ecosistemi terrestri e il 66% degli ecosistemi marini. Secondo gli studi scientifici, con gli attuali ritmi di trasformazione del territorio, nel 2050 il 90% degli ecosistemi sarebbe alterato in maniera significativa. Ma già oggi abbiamo modificato il clima, i grandi cicli biogeochimici del carbonio, dell’azoto e del fosforo; modificato il ciclo dell’acqua e acidificato gli oceani; eroso la biodiversità in ogni angolo del pianeta, mettendo a rischio almeno un milione di specie animali e vegetali dopo averne perso per sempre un numero ancora imprecisato.1
Un'accelerazione della transizione agroecologica è dunque necessaria per motivi ambientali, sociale e anche per un rilancio economico e occupazionale del sistema agricolo. L’Europa ha definito diversi obiettivi al 20302, tra cui la riduzione del 50% dell’uso dei pesticidi; la riduzione di almeno il 20% l’uso di fertilizzanti frenando la perdita di nutrienti e garantendo che la fertilità del suolo non si deteriori; la riduzione del 50% le vendite di antibiotici e antimicrobici per gli animali d’allevamento; la destinazione di almeno il 25% della superficie agricola all’agricoltura biologica. Su questo aspetto, in Italia la superficie biologica ha raggiunto quasi il 16% del totale delle superfici agricole. La media in Europa è all’8%: la Spagna raggiunge il 10%, seguita da Francia e Germania, rispettivamente con l’8 e il 9%.
L’agricoltura può e deve avere un ruolo importante per contrastare le emergenze ambientali, contribuire al sequestro di carbonio e all’aumento della fertilità dei suoli, promuovere la diffusione di buone pratiche agricole, l’agricoltura biologica e i metodi ad essa correlati.
È questo un impegno che Le Stagioni d’Italia si assume diffondendo sul territorio sistemi agricoli diversificati e offrendo spazi crescenti all’agricoltura biologica e all'agroecologia. Per centrare questi obiettivi però occorrono investimenti in ricerca e innovazione, nella gestione ed elaborazione dei dati, implementare la formazione, creare nuove competenze condividendo la conoscenza in un processo partecipato.
1 https://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/allegati/CapitaleNaturale/iv_rapporto_cn_2021.pdf
2 https://ec.europa.eu/food/farm2fork_en